L’incidente dell’Agusta-Bell del 1971.
Il 12 Maggio di 52 anni fa una bambina di 2° elementare, mentre aspettava il 2° turno della scuola, fu incuriosita dal rumore di un elicottero e corse in terrazza. Come altre volte l’elicottero era atterrato nel campo sportivo di fronte casa sua. Lo vide volare basso, quasi sopra la testa, tanto che si impaurì pensando che sarebbe caduto e così successe poco dopo. Si creò una nuvola di fumo accompagnata da vari rumori. Siccome la madre non credeva a quello che le riferì, lei scese di corsa e andò sul posto. Era difficile avvicinarsi e da lontano vide pezzi di elicottero, Carabinieri (agli ordini del cap. Pulpo) e tanta gente intorno, molti attratti inizialmente dal solo volo dell’elicottero. Questo drammatico incidente, di cui fu vittima anche un bambino, l’aveva traumatizzata e ancora oggi lo ricorda come fosse ieri. Nel tempo si è sempre dispiaciuta di ciò che successe al bambino e chiedeva alla madre, andando al cimitero, di passare davanti alla sua lapide, alla scala che porta al sacrario militare, un bassorilievo bianco, bellissimo dove si fermava a pensare e faceva la sua preghiera.
L’elicottero dell’Aeronautica Militare era partito per un addestramento dall’aeroporto di Palese Macchie, si fermò nel campo per un controllo e ripartì con difficoltà (il motore singhiozzava) tanto da urtare lo spigolo di un palazzo di via Matera (all’incrocio con via Indipendenza), dove c’era un negozio di alimentari (adesso cartoleria). Quel mercoledì , verso le 11.20, le eliche tagliarono i cavi dell’alta tensione ed una, spezzata, colpì, a distanza di 30 metri, Giuseppe Serino di 6 anni, procurandogli una frattura cranica. Si trovava vicino casa, camminava sul marciapiede di fronte al punto di caduta, di ritorno dalla casa di un coetaneo a cui aveva chiesto notizie su alcune lezioni (si stava preparando agli esami di ammissione alla II elementare). Fu subito soccorso: Maria Cicirelli lo prese in braccio ma non rispondeva e morì prima del ricovero. I 3 a bordo furono soccorsi da passanti e dal personale del vicino autostello dell’ACI e trasportati in ospedale. Nel tirare fuori i feriti, Giuseppe Patella, che era uscito dalla bottega di fabbro col figlio Michele, si ferì al palmo della mano. Il tecnico Felice Mangiatordi di 46 anni morì lasciando la moglie e 4 figli, invece le condizioni di 2 militari non erano preoccupanti (Capitano pilota Miolla di 33 anni e il Maresciallo Muschitiello di circa 50); avevano subito delle fratture e uno rifiutò il ricovero.
In casa del bambino c’erano la madre Sabina e alcuni dei suoi 4 fratelli. Il padre Onofrio era in campagna, in località Marinella, e un vicino lo raggiunse per avvisarlo. Ci furono scene strazianti sia per strada che in ospedale dove il generale Genta, accompagnato dal vice comandante Marescalchi e altri ufficiali provenienti da Bari, si recò per conoscere i particolari dell’incidente. Si recarono anche a casa del bambino: c’era tanta gente, la madre piangeva disperata e fu difficile trovare le parole adatte.
Sulle cause e responsabilità furono aperte 2 inchieste, una del Pretore di Altamura, Iride Gravese e l’altra del Comando della III Regione Aerea.
L’incidente dell’Agusta Bell fu riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno e dall’Unità in quinta pagina; lo stesso giorno in prima pagina, le altre notizie erano: paesi devastati da terremoto in Turchia, antimafia e debolezza dello Stato, convegni sindacali, manifestazione sul problema casa etc.
Quello non era il primo incidente di un elicottero in Italia, ce n’era stato almeno un’altro nel 1957 e tanti ne sono seguiti, sia civili che militari, anche quando a volare erano soccorritori che cercavano di salvare altre persone. Alcune statistiche riportano 40 incidenti in 29 anni, tra il 1983 ed il 2012, soprattutto al Nord, di cui 24 riguardano gli Agusta. Nel 1489 Leonardo abbozzò una rudimentale macchina, la cosiddetta vite aerea che allora non avrebbe potuto volare perché impossibile produrre la forza necessaria. Nel 1881 il disegno fu portato all’attenzione dell’Accademia delle Scienze di Parigi.
Nel 1877 Forlanini però aveva già costruito la prima macchina sperimentale in grado di volare, alimentata da un motore a vapore, con 2 rotori contro rotanti; questa si alzò per 13 metri restando sospesa per circa 20 secondi. Negli anni successivi furono creati altri modelli in varie nazioni. Nel 1925 un olandese costruì il primo elicottero dotato di rotore principale e anticoppia.
Nel 1942 l’ingegnere Sikorsky costruì il primo vero elicottero prodotto industrialmente in 130 esemplari. Gli elicotteri militari Bell erano prodotti dalla texana Bell Helicopter Textron fondata nel 1935.
Il Model 30 della Bell venne prodotto in larga scala anche Italia dall’Agusta che ne acquistò la licenza. L’Agusta fu fondata a Palermo nel 1908 quando si occupava di velivoli senza motore, poi fu trasferita al Nord.
Nel 1945, coi trattati di Pace (poi trattati di Parigi del 1947) viene vietata la produzione di elicotteri in Italia fino al 1950 e l’Agusta ripiegò sulla produzione di barche, bus e moto. La MV Agusta ha vinto 63 campionati mondiali di motociclismo fino al 1980 mentre andava annullando la produzione. Il marchio ha ripreso vita nel 1992 quando è stato acquistato dai Castiglioni della Cagiva.
Nel 1949 vengono acquistati dal ministero dell’agricoltura i primi 2 Bell 47 per uso civile, facilmente riconoscibili dalla cabina, una grande bolla in plexiglass, modello costruito dall’Agusta dopo un accordo con la Bell nel 1952. Tra i principali clienti c’erano l’esercito austriaco, le forze armate italiane, la marina svedese e l’esercito turco.
Sono stati prodotti anche convertiplani, apparecchi con motori che possono ruotare passando dalla modalità elicottero, con le pale in orizzontale, alla modalità aereo, con le pale in verticale.
L’Agusta nel 2000 confluisce nella AgustaWestland e poi nella nuova Finmeccanica, rinominata Leonardo nel 2017.
Nel 1999 è stata istituita l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo, un’autorità investigativa sotto la vigilanza della presidenza del consiglio dei ministri; nel caso di incidenti l’ANSV può nominare investigatori tra ingegneri aeronautici e piloti, ma anche le singole procure si avvalgono di consulenti tra cui professori universitari e ufficiali dell’aeronautica (ingegneri e piloti), aprendo fascicoli per i reati di disastro aviatorio, omicidio colposo etc.
Generalmente tra le cause degli incidenti viene riportato l’impatto con vari ostacoli senza distinguere se conseguenza di errore del pilota o guasto del velivolo. Almeno nel 2010 finisce nei guai un progettista dopo che un A129 Mangusta precipita a Preglia, mentre 2 collaudatori eseguivano dei test e restarono feriti. Dopo l’accusa di lesioni colpose, disastro aereo e di aver messo in pericolo l’incolumità pubblica, l’ingegnere Valsecchi patteggiò una condanna di circa 6 mesi, commutati in una multa di 45.000 euro. L’ultimo incidente c’è stato in provincia di Foggia a Novembre 2022, con 7 morti; l’AW109 dell’Alidaunia non aveva scatole nere perché la normativa non le prevede come obbligatorie su questo tipo di velivoli. Gli elicotteri devono ottenere certificazioni EASA (European Aviation Safety Agency) e per evitare problemi causati da avarie dei motori si sta pensando a motori elettrici di emergenza.
L’Agusta fu coinvolta nello scandalo per corruzione del 1988 (tangenti ai 2 partiti belgi) che portò a varie condanne e alle dimissioni e incriminazione del segretario generale della NATO. La famiglia è nota per varie vicende, tra cui la morte della Contessa Francesca Vacca Agusta, precipitata dalla scogliera della villa di Portofino nel 2001.