Si ponga fine all’ oltraggio perpetrato ai nostri giovani
Il tempo che stiamo vivendo ci induce a riflettere sulla nostra condizione di uomini sino alla dimensione più alta di cittadini. Non sembri una forzatura ma quando ci si accinge a trattare di Sport, di impiantistica sportiva e Atletica in particolare, specialmente per il nostro territorio, si sbatte contro la amara constatazione di annientamento della entità collettiva e del valore millantato di “cittadinanza globale”.
Sembra di vivere una sorta di tempo astorico in cui il progresso, l’evoluzione, il senso del servizio sono sospesi in “una terra di mezzo”, fuori dallo spazio tempo, alimentati dal più sordo cinismo, dalla più colpevole inadeguatezza gestionale, dal relativismo non solo morale.
Cosa c’entra tutto ciò con l’Atletica? C’entra perché l’ultimo impianto degno di tale nome risale al 1989, Stadio D’Angelo seguito poco tempo dopo dalla riconversione dell’impianto in via Piccinni che compensava la chiusura della Cupola. La popolazione nel frattempo è cresciuta di un terzo senza che a ciò seguisse una crescita parallela degli impianti sportivi e più in generale dei servizi in un rapporto virtuoso tra disponibilità di strutture sportive e densità di popolazione.
C’entra perché la domanda di Sport e di Atletica è circoscritta alla “Piazzetta degli Atleti”, a spazi di fortuna, all’esproprio proletario-sportivo di strade e marciapiedi. Come definire la colpa di privare un giovane atleta di ottime capacità della passione di correre i 100 metri, di saltare in Alto o in lungo, disponendo di un impianto serio di Atletica, il Campo Scuola comunemente chiamato?
A proposito a Matera esiste da 60 Anni. Anche Irsina (MT) vanta una pista di ultima generazione. Gravina non sta meglio di Altamura, entrambe occupate in altre faccende. L’ attività su strada prevale e vede coinvolti runners seriamente impegnati in circuiti regionali o semplici amateurs volti alla ricerca di wellness e prevenzione.
Pochi i giovani agonisti, la pista, il richiamo della regina degli Sport, lo Stadio che incoronava il re delle Olimpiadi antiche col suo fascino da consegnare alla storia e datarne il tempo.
Ad Altamura operano diverse Società benemerite: Happy Runners, Athletic Club, Atletica Futura, unica a partecipare a gare su pista migrando per gli allenamenti tra Molfetta e Matera, si immagini il sacrificio degli atleti.
Quanti talenti non hanno potuto emergere, quante occasioni perdute. E’ tempo che si ponga fine all’ oltraggio perpetrato ai nostri giovani, allo sport per tutti, alla società civile nel suo significato più autentico. Mobilitiamoci capovolgendo la nostra dipendenza dalla politica verso il protagonismo dell’impegno senza deleghe in bianco nel rispetto del dettato costituzionale assurto prepotentemente all’ attenzione dei giovani nella speranza che il recupero dei valori della Costituzione diventi il volano dell’affermazione di una nuova “Civitas”.
E’ con questo auspicio che auguriamo all’altamurano Carlo Laterza (2004) 200m personale di 23.70; 400m personale di 50.70; 800m personale di 2.00,60 della società Exprivia Molfetta e al gravinese Paolo Langiulli (2003) 100m personale di 11.08; 200m personale di 22.06 tesserato con Atletica Acquaviva, di diventare i tedofori del prossimo Campo Scuola Altamurano-Gravinese o viceversa, sull’onda dei loro successi, nel segno di uno dei più grandi Campioni di Atletica, di correttezza, di fair play, di lotta al doping, nostro conterraneo, Pietro Mennea, di diritto nel Pantheon della storia dell’Atletica mondiale.
Se non dovesse esserci però nessun risultato agonisticamente rilevante, rimarrebbe l’impareggiabile esperienza della competizione con se stessi e con gli altri e l’alto valore formativo della consapevolezza dei propri limiti.Leonardo Denora