Pallamano Altamura, pianeta non meteora
Correva l’anno 1987, i favolosi anni 80 anche per lo sport Altamurano, il prof Nicola Loviglio attraversa la sua sliding doors ammaliato dalla passione con cui alcuni ragazzi giocano a Pallamano in uno spazio attiguo al campo di calcio di provincia in cui lui si cimenta da “stopper” in una partita di botte e calcio. Profetico fu l’evento perche’ per diversi anni la Pallamano Altamura si allenerà e giocherà nell’antistadio del D’Angelo, stoico. Folgorazione che alimentata da successivi corsi di aggiornamento del MIUR e della F.IG.H. lo convince che il calcio è una jungla e che era giunto il momento di creare una alternativa.
Nicola Loviglio comprende che cosa fare da grande, ma forse non avrebbe potuto immaginare dove sarebbe arrivato. Giova ricordare che la Pallamano comparve già alle Olimpiadi del 1936 di Berlino ma assunse piena cittadinanza olimpica nel 1972 tristemente passata alla Storia per la strage degli atleti Israeliani da parte dell’OLP, oltre al medagliere del mitico Mark Spitz, Mennea, Calligaris, Dibiasi, Cagnotto, la scherma.
La Federazione Italiana nasce nel 1969. In una pregiata sintesi di Pallacanestro e Calcio la Pallamano attecchisce subito ad Altamura, i numeri del settore di base fanno invidia al Volley, al Calcio, al Basket, le palestre sono affollate. I Dirigenti Scolastici e il corpo docente della Primaria accolgono con entusiasmo l’attività che i bambini amano praticare, il prof. Loviglio dà seguito a questa onda raccogliendo l’istanza di passare all’agonismo. Coadiuvato dalla moglie prof.ssa Antonella Carulli e dal deus ex machina prof Gennaro Santoro da Napoli, altamurano di fatto, partecipa a tutti i campionati possibili.
Con la maschile dopo 4 anni di serie C nel 2001 approda in serie B, finisce 5°. La permanenza in B si protrae sino al 2006 per entrare nella èlite nazionale in A2, si fa sul serio, la A1 è ad un passo che si compie nel 2011, giunge 8°. La riforma dei campionati la riporta in A2 dove rimane sino al 2018, anno della retrocessione in serie B, categoria in cui milita tuttora. Nel settore Femminile si comincia nell’87, il 97 è serie B, nel 99 è A2 e nel 2000 vince la coppa Italia di A2, l’anno successivo vince la poule promozione, A1, il massimo. Il 2002 si classifica 5°, l’Europa, un sogno, la EHF Challenge Cup. Il 2002-03, 4° in A1 è eliminata al 3° round di Coppa Europa.
Il 2004 è archiviato al 4° posto in A1 ma soprattutto con l’abbandono del main sponsor ELPE Petruzzelli, si iscrive comunque al campionato di serie B, nel 2007 è promossa in A2 ma cala il sipario non si iscrive più a nessun campionato. La presenza, però nel tessuto giovanile della città non si affievolisce, il trofeo Topolino, gli stages in tutta Italia continuano. In sintesi fino al 22-04-2006 la Pallamano Altamura non ha mai disposto di un impianto dove disputare le gare interne, il campo più vicino era Conversano, società a cui Altamura ha conteso la leadership regionale e nazionale sia a livello di Prima squadra che di settore giovanile. Diversi sono i giovani distintisi: Maria Massaro (87), Antonia Santacroce (89), Agnese Vitale (89), Alessandro Loporcaro (88), il compianto Domenico Di Marno (95), attualmente Vincenzo Lanzolla, Michele Paolicelli (93, Diego Popolizio (2004), Marco Simone (2004).
Ironia della sorte l’anno in cui la ELPE fa mancare il suo apporto per scelta aziendale diventa disponibile il palazzetto di via Piccinni, un’altra macchia questa, indelebile, da tramandare ai posteri. A proposito di sliding doors , cosa sarebbe stato se il movimento della Pallamano avesse potuto disporre di un impianto adeguato? Al prof. Loviglio ed ai suoi collaboratori il grande merito di aver creato dal nulla un “movimento”, che è cresciuto parallelamente sia come Prima Squadra che a livello giovanile ed attività di base, succede raramente.
Agli amanti delle statistiche rimetto un dato: la Pallamano è tra i pochissimi Sport non praticati a Matera, notoriamente presente nel panorama delle più svariate attività sportive.
Leonardo Denora