“La politica del male”: un libro sulla umanità perduta
Presentato da Algramà a Gravina in Puglia il libro di Renzo Paternoster, “La politica del male”, edito da Tralerighe (Lucca), venerdì 6 dicembre 2019 nel salone del Museo Civico. Un testo che spiega come la violenza politica sia frutto di atti consapevoli e di utilità programmata per il dominio totale sulle persone, una indagine pluridisciplinare sulla natura del male politico, sui modi concreti in cui esso si è manifestato e sulle sue origini. Una interessante raccolta di quelli che sono i dolori del mondo, prodotti da una politica che mortifica la vita e finanche la morte. Un volume utile a stimolare il lettore per proiettarlo nella difesa ad oltranza dei diritti umani, dinanzi a qualsiasi politica che si fa criminale, per riconoscersi in valori positivi che devono essere comuni a tutta l’Umanità. Ne abbiamo parlato, coordinati dal giornalista Luigi Mininni, con Giuseppe Marrulli e l’autore, con interessanti riflessioni attraverso la voce narrate dell’attore di “teatro Vida” Michele Dipalma. Particolarmente apprezzati sono stati anche gli intermezzi musicali del giovanissimo fisarmonicista Mino Racano della “Fabbrica del suono”. Il saggio di Renzo Paternoster, pubblicato solo 10 mesi fa, ha già ricevuto ben tre primi premi: “Premio Fortuna”, Premio “La pulce letteraria”, “Premio De finibus terrae”. “Perché leggere un libro? – è stato osservato – perché contribuisce a renderci persone migliori, a cambiare una parte di noi, a cambiare il modo stesso di intendere la vita e di viverla”. Ci sono libri poi, che rimangono per sempre dentro di noi, costituiscono il nostro bagaglio culturale. Nessun libro è migliore di un altro, certo, ma esistono semplicemente libri che sanno trasmettere qualcosa in più, sono diversi da tutti gli altri. Sono libri che ci aiutano a parlare, ma anche a stare zitti, libri che contribuiscono alla formazione culturale e alla costruzione della personalità. Avere personalità è agire correttamente con gli altri, è stile di vita, è avere rispetto del prossimo. Infatti, Renzo Paternoster, alla fine del suo lavoro propone una pedagogia che, attraverso il dolore ci porta ad interrogarci sui meccanismi che hanno generato tanta crudeltà. Per ricordare il male nelle sue estreme crudeltà, dobbiamo metterci dalla parte delle vittime, della loro sofferenza: “rappresentarci in quei corpi torturati, violati, imprigionati, vilipesi, uccisi, aiuta a comprendere che lì potevo esserci io, come vittima o come carnefice – ha ribadito l’autore –, le descrizioni del male, possono generare il bene”. L’evento è stato sicuramente in sintonia con gli ideali del sodalizio AlGraMà, quegli ideali perenni del rispetto della persona umana. A chiusura dell’evento sono intervenuti il prof. Franco Laiso, già sindaco di Gravina, e il presidente dell’Associazione Culturale AlGraMà, avv. Gianni Moramarco, per sottolineare gli obiettivi specifici del sodalizio, gli scopi essenziali di valorizzazione delle eccellenze presenti sul territorio, nei diversi campi dell’attività umana, perché rappresentano a tutti i livelli, vanto e orgoglio della nostra terra.
Nella foto: Renzo Paternoster (scatto di Carlo Centonze)