Via Giacomo Tritto
Via Giacomo Tritto, ad Altamura, congiunge via dei Mille a via Giuseppe Garibaldi, di fatto alle spalle del Teatro Mercadante. È dedicata alla memoria di un altro insigne musicista altamurano, nato il 2 aprile del 1733. Studiò presso il conservatorio di Napoli, con insegnante Cafaro. Nel 1754 rappresentò la sua prima opera Le nozze contrastate, dopo la quale abbandonò i palcoscenici per dieci anni. Riprese a comporre nel 1764 con La Fedeltà in amore, dedicandosi anche alla direzione d’orchestra (nel 1766 diresse il Lucio Vero di Sacchini, al Teatro San Carlo di Napoli). Sempre nel teatro partenopeo nel 1784 rappresentò un’altra sua opera: L’Artenice. Nel 1785 fu nominato secondo maestro straordinario, nel 1793 fu elevato a secondo maestro e nel 1799 primo maestro, intanto, a partire dal 1787 divenne direttore del Teatro San Carlo e Maestro della Real Casa, per poi divenire nel 1804 Maestro di Cappella del Municipio Napoletano. Fu insegnante di molti musicisti tra cui Bellini, Zingarelli, Mercadante, Meyerbeer e Spontini. L’attività operistica (53 composizioni) fu concentrata in trenta anni fino al 1810, poi si dedicò alle sole composizioni sacre. Ma la sua brillante carriera non si fermò a questo: dopo la riunione dei conservatori napoletani fu condirettore del Real Collegio di Musica assieme a Paisiello e Fenaroli (dal 1806 al 1813) e maestro di composizione. Nel 1813 divenne direttore delle scuole musicali esterne. Nel 1816 fu nominato maestro della Reale Cappella Palatina e della Reale Camera. Morì il 16 settembre del 1824 a Napoli. Anche il figlio Domenico, fu a sua volta compositore. Le sue opere comiche riprendono la commedia popolaresca, tra queste spiccano Il convitato di pietra, rappresentata durante il carnevale del 1783 e La cantarina (a Roma per il carnevale del 1790). De Napoli ha parlato di Giacomo Tritto nel suo libro del 1932, in quanto componente della Triade dei grandi musicisti altamurani insieme a Lavigna e Mercadante.