Renzo Paternoster, non vi drogate! Sognate!
A giugno di ogni anno, precisamente il giorno 26, si celebra la “Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droga”.
L’uso di droghe come stupefacente è antico quanto il mondo, e ha toccato un po’ tutte le civiltà. Infatti, fin dai tempi più remoti, l’uomo ha sempre ricercato sostanze in grado di agire favorevolmente su psiche e corpo: per guarire le malattie, migliorare le prestazioni fisiche e intellettuali, indurre felicità e annullare ogni sgradevole sensazione psico-fisica, procurarsi il sonno, evadere dalla realtà, ottenere piacere o facilitare il contatto con la divinità.
Le droghe ottenute dalle piante sono il risultato di una coevoluzione tra regno botanico e regno animale. Infatti, alcune piante svilupparono difese chimiche per contrastare l’attacco da parte degli animali, conservandole nel tempo. Non a caso le principali sostanze psicoattive sono ottenute da piante essiccate (papavero, canapa, funghi allucinogeni). I nostri primi antenati scoprirono queste proprietà e iniziarono a utilizzarle maggiormente nell’esperienza religiosa. Era infatti utilizzata principalmente come sostanza enteogena per i riti di visione e di comunicazione con il divino.
La medicina egizia sviluppò una florida tradizione medica, utilizzando notevoli quantità di sostanze, tra cui molte psicoattive. Nell’antica Grecia, le droghe non sono più considerate soprannaturali, bensì, come prescrive il Corpus hippocraticum, «sostanze che agiscono raffreddando, riscaldando, asciugando, umidificando, contraendo e rilassando, o addormentando». Tuttavia, essenziali sono le proporzioni poiché, parafrasando l’alchimista Teofrasto Paracelso (1493-1541), “è la dose che fa la droga”. Anche gli antichi Romani non si sottrassero all’uso di sostanze psicoattive, non considerando ancora la droga come un elemento malefico.
Con l’avvento del Cristianesimo, droghe e fede non possono coesistere, poiché le prime conducono a “falsi dei”, distogliendo la fedeltà dal “vero Dio”. Quindi sono recepite tra i concetti di “male” e di “peccato” e assolutamente bandite.
Facendo un lungo passo nella storia, nella seconda metà del XIX secolo l’utilizzo di droghe in Europa sia per uso voluttuario sia per uso medico, si diffonde notevolmente. Nell’Ottocento comparvero vari elisir tonici, stimolanti e calmanti a base di droghe. Tra questi la famosa Coca Cola, nata l’8 maggio 1886 ad Atlanta, dal farmacista John Stith Pemberton, che riprese la formula del famoso “Vin Mariani”, una miscela di vino e foglie di coca creata come rimedio per il mal di testa e per la stanchezza verso la metà dell’Ottocento dal farmacista corso Angelo Mariani. La bevanda, chiamata in origine “Pemberton’s French Wine Coca”, aveva tra i suoi ingredienti alcool (oggi sostituito da distillato di noci di cola) ed estratto di foglie di coca (nel 1903, sull’onda delle crescenti tendenze proibizionistiche, il nuovo produttore della bevanda eliminò la coca e la sostituì con caffeina).
Nel 1874, nei laboratori dell’Ospedale Saint Mary di Londra, il chimico Alder Wright, ottiene, da una sintesi chimica della morfina, l’eroina. Pochi anni dopo la casa farmaceutica Bayer la commercializza come medicinale per il trattamento della tosse, dei problemi respiratori, per combattere la dipendenza dalla morfina.
Nel 1943 lo scienziato svizzero Albert Hofmann sintetizza la “dietilemide dell’acido lisergico”, o LSD, una sostanza estratta dal fungo ergot. Nata come farmaco, questa nuova sostanza è inizialmente usata in psicoterapia e come stimolante contro l’alcool.
Per i suoi effetti devastanti sulla psiche e sul corpo degli individui, la droga diventa un’epidemia sociale e la legge la rende illecita combattendo la produzione e il commercio. La criminalità la fiuta per i suoi “affari” e inizia a contrabbandarla e a creare, manipolando atomi e molecole, nuove droghe sintetiche: Ecstasy, Cobret, Love Drug, Crack, China white, Ice, Yaba, Shabu, Popper, Speed, Superpill.
Dall’iniziale valenza religiosa e medica, le droghe assumono il carattere illegale di sostanza stupefacente. Malgrado l’enorme informazione e prevenzione, assieme alla repressione sempre più massiccia, la diffusione delle droghe non si è fermata, anzi la comparsa di nuove droghe più economiche sta assumendo proporzioni preoccupanti, soprattutto tra i giovanissimi che non comprendono che la droga è una perfida “religione” con paradisi artificiali e provvisori che uccide, conducendo alle vere strade dell’inferno.
Renzo Paternoster