Via Ottavio Serena
Ottavio Serena di Lapigio nacque nel 1837 da Emilia Giannuzzi e Gennaro, discendente del nobile Francesco Serena. Si dedicò agli studi classici e, dopo aver vinto il concorso da relatore alla Consulta, si laureò a Napoli prima in “Lettere e filosofia”, poi in “Giurisprudenza”. Fu socio di varie accademie tra cui quella dei Pellegrini Affaticati di Castro Reale (Me), dell’Istituto Bandiera e dell’Accademia di Scienze, Lettere ed Arti degli Zelanti di Palermo. A Napoli gli fu affidato il riordino della Pubblica Istruzione. Nel 1861 fu trasferito al Ministero come segretario del ministro Francesco Saverio De Sanctis. Dopo aver fatto parte del gabinetto di vari ministri tornò ad Altamura per motivi di salute, producendo pubblicazioni sulla vita e le istituzioni locali come: “Altamura nel 1799”, “L’antica Università di Studi delle Puglie” e “I musicisti altamurani” nel centenario della nascita di Mercadante. Nel 1870 fu eletto consigliere provinciale di Bari, dal 1874 fu eletto deputato per sette legislature, durante le quali fu anche vice ministro agli Interni. Fu anche consigliere comunale e Sindaco di Altamura, nonché consigliere e presidente del Consiglio di Stato,
Provveditore agli studi, Giudice del tribunale di guerra e marina, e membro della Società Geografica Italiana. Ricevette molte onorificenze: divenne Gran cordone dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e dell’Ordine della Corona d’Italia e fu insignito cittadino onorario di Barletta, Lucera e Francavilla Fontana. Divenne prefetto di Pavia nel 1888 e di Lecce nel 1889, nel 1898 senatore e poi questore del Senato, impegnandosi per la realizzazione dell’Acquedotto Pugliese, avvenuta dopo la sua morte.
In una commemorazione al Senato Giuseppe Manfredi, Giacomo Malvano, Isaia Levi e Nicolò Melodia (grande amico nonostante fossero avversari politici) sottolinearono le sue virtù e il coraggio dimostrato durante gli
ultimi anni della dominazione borbonica, sia cospirando, sia diventando segretario del Governo provvisorio istituito ad Altamura. Morì a Roma il 7 gennaio del 1914. Alla sua memoria sono dedicate vie a Bari (nei pressi di Corso Trieste) e ad Altamura (da viale Martiri, all’altezza della chiesa di San Domenico, a Piazza Resistenza).