Orazi e Curiazi
Orazi e Curiazi è una tragedia lirica in 3 atti di Saverio Mercadante su libretto di Salvatore
Cammarano. Fu rappresentata per la prima volta al San Carlo di Napoli il 10 novembre 1846. Dopo
il successo della prima, l’opera fece rapidamente il giro dei teatri italiani, a volte suscitando fervori
nazionalistici e fu rappresentata su numerosi palcoscenici esteri (Ungheria, Spagna, Portogallo,
Russia, Malta e Brasile fino al 1859). L’ultima rappresentazione di quel periodo fu a Napoli nel 1882.
Il libretto riprende la trama dell’Horace di Pierre Corneille (che prende spunto da Ab Urbe
condita di Tito Livio e sulla vicenda si basa anche Gli Orazi e i Curiazi di Cimarosa del 1796). Il
libretto è di buona fattura, di più lo è la partitura (un trionfo della forma): ogni elemento musicale
(melodia, ritmo, orchestrazione etc) è abilmente curato.
L’avvenimento ha luogo attorno al 650 a.C. quando Roma ed Alba Longa entrarono in guerra con
gli eserciti posizionati ai confini, ma condividevano una sacra discendenza da Romolo che rendeva empia
questa guerra e si decise di affidare le sorti del conflitto a due gruppi di rappresentanti per evitare
eccessivi spargimenti di sangue. Dal consiglio dei senatori furono scelti per affrontarsi a duello, pur essendo amici, per Roma gli Orazi, tre figli di Publio Orazio, e per Alba Longa tre Curiazi. Al
centro del dramma c’è Camilla, la sorella degli Orazi, tormentata da amori contrastanti. Poi c’è
Sabina, sorella dei Curiazi, moglie di Marco Orazio. Rimbombano squilli di trombe, annunciatori di
battaglie. Contemporaneamente il tempio era aperto, coi Sacerdoti presso le are per offrire gli
olocausti, una schiera di Matrone e Donzelle, fra cui Sabina e Camilla, prostrate sui gradini del
tempio. Quando Orazio coi suoi fratelli va a combattere, viene trattenuto da Curiazio che vorrebbe
una riconciliazione ma non riesce a dissuaderlo. Iniziato il combattimento, due Orazi furono uccisi,
mentre due Curiazi riportarono lievi ferite. Il terzo Orazio finse di scappare, fu raggiunto prima dal
Curiazio non ferito e, voltandosi a sorpresa, lo trafisse. Poi fu raggiunto dagli altri due feriti e fu
facile ucciderli uno alla volta. Fu la vittoria di Orazio e anche di Roma, cui Alba Longa si
sottomise. I romani acclamano Orazio come vincitore ma il giubilo è turbato da Camilla, promessa
sposa di uno dei Curiazi uccisi, che maledice Roma e implora gli dei di distruggerla. Furioso, il
fratello Orazio la raggiunge e tenendola con una mano fra i capelli, le trafigge il cuore con la spada
per farla tacere. Camilla cade fra le braccia d’alcune donne e spira: tutti restano raccapricciati.
In quest’opera ci sono angoscia, romanticismo e guerra tra potenti, un grande dramma umano con
scene elettrizzanti e musica ampollosa; sono evidenti il talento e il saper fare di Mercadante,
soprattutto nell’orchestrazione.
Al 1975 risale una registrazione di un concerto alla Queen Elizabeth Hall di Londra del 27 aprile
(con Kenneth Montgomery direttore della Bournemouth Sinfonietta Orchestra and Choir): un lavoro
ben fatto che fu riproposto nei teatri di Bristol ed Exeter. Nel 1993 viene registrato un CD da Opera
Rara: David Parry dirige la Philharmonia Orchestra ed il Mitchell Choir. Abilmente condotta e
straordinariamente ben suonata, la performance si aggiunge al considerevole debito che abbiamo
verso Opera rara e la Peter Moores Foundation che ha contribuito a sostenerla. William Mann l’ha
descritta come un’opera magistralmente realizzata. Nel 2006 la Minnesota Opera production ne fa
un’esecuzione molto apprezzata al Ordway Center for the Performing Arts di Minneapolis, la prima
performance di quest’opera negli USA, con Francesco Maria Colombo come direttore d’orchestra.
Una folla molto numerosa si presentò per ascoltare il direttore artistico Dale Johnson discutere del
compositore e dell’opera. I posti a sedere si riempirono rapidamente e altri si affollarono nel
mezzanino e nel balcone. Il discorso entusiasta di Johnson ha fatto un ottimo lavoro nel
demistificare Mercadante e la sua opera. Un pianoforte fu portato nell’atrio e Johnson suonò vari
momenti salienti della partitura (sottolineando alcune delle caratteristiche più interessanti e
distintive dello stile mercadantiano) tra cui il coro dell’Atto I, mostrando cosa può essere l’opera
quando è eseguita con la cura appropriata.
Su Youtube si può anche rivedere un concerto in cattedrale di Giugno 2011 del Coro polifonico Mercadante che esegue “Del terzo cielo” (da Orazi e Curiazi) con l’orchestra sinfonica della provincia di Bari, diretto dal maestro Cornacchia (evento voluto dal Comitato Pugliese per i festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia con il patrocinio del Comune di Altamura).