I Normanni a Parigi. Celebriamo l’anniversario della morte di Saverio Mercadante (1870-2020)
I Normanni a Parigi è una tragedia lirica in quattro atti di Saverio Mercadante su libretto di Felice Romani. La prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro Regio di Torino il 7 febbraio 1832 e «piacque immensamente»; è il lavoro che segna l’inizio della seconda maniera, musicalmente rivoluzionaria, nello stile di Mercadante. Si mantenne nel repertorio dei teatri italiani fino al gennaio 1858 con interpreti spesso di primissimo piano.
La trama parte da un fatto storico: Berta, figlia del conte di Tours, destinata sposa a Carlomanno II, pronipote di Carlo Magno, ha avuto un figlio, Osvino, da Roberto di Poitiers, illustre cavaliere francese. Quando il conte lo scopre la obbliga a sposare Carlomanno facendole credere che Roberto sia morto, invece è sopravvissuto ad un attentato e si è alleato con i feroci Normanni. Roberto, protetto da Odone, divenne capo normanno col nome di Ordamante e strinse d’assedio Parigi. Carlomanno muore e Osvino prende parte alla battaglia per difendere la città. Roberto, appreso chi sia veramente, decide di salvargli la vita allontanandolo da Parigi. Qui inizia la storia narrata nell’opera, che continua con la morte di Osvino. Berta, apprendendo la notizia, presa dalla rabbia maledice Roberto, poi se ne pente, ma i due sono destinati a vivere separati e infelici.
L’opera è stata scelta dalla casa inglese Opera Rara che nel 2010 ne ha inciso un’ampia selezione introdotta da un bellissimo saggio di Jeremy Commons. Della selezione ne hanno parlato anche David J. Baker e Joel Kasow: l’opera contiene un’attenzione particolare alla drammaturgia, alle potenzialità dell’orchestrazione e alla ricerca di una maggiore raffinatezza compositiva, un lavoro con una complicatissima trama dalle cupe atmosfere gotiche. Il disco propone lo splendido coro introduttivo “Una Reggente debole” e il Duetto tra Berta e Osvino che chiude il I Atto. Più interessanti appaiono gli stralci tratti dal III e IV Atto (in particolare l’ampio Finale III) ed il suggestivo IV Atto: si ammira la capacità di Mercadante di mostrare i tormenti dei suoi protagonisti (ottima l’esecuzione della Philarmonia Orchestra guidata da Stuart Stratford). I Normanni a Parigi viene considerata come uno dei lavori più stimolanti del musicista di Altamura, un’opera che aprì la strada alle future sperimentazioni drammaturgiche dell’opera italiana. L’esperto di Mercadante Michael Rose lo descrive come “uno dei momenti salienti di questo periodo”. Sono ormai passati 150 anni dalla morte di Mercadante (17 dicembre 1870) e la situazione italiana ci impedisce di omaggiarlo al meglio; speriamo che le istituzioni di Altamura si interessino a rilanciare iniziative miranti a mettere in luce il nostro Maestro e le sue opere, degni di tanta ammirazione in tutto il mondo.