La Basilica Cattedrale di Gravina
La Basilica Cattedrale di Gravina in Puglia è un bellissimo edificio di stile rinascimentale con avanzi gotici e romani. La volle maestosa e bella, a tre navate divise da colonne e da capitelli diversi tra loro, particolarmente ricca di altari in marmo multicolori e a ridosso della sua residenza, il normanno Unfrido d’Altavilla nell’XI secolo. Il terremoto del 5 dicembre 1456 distrusse chiesa e castello adiacente. Fu ricostruita sulla stessa pianta e sulle stesse fabbriche rimaste in piedi, dal Vescovo di Gravina Matteo D’Aquino e del Duca Francesco Orsini. La facciata principale è ornata da un rosone a ventiquattro razze e da una serie di mascheroni. L’interno è a pianta basilicale con tre navate divise da quattordici colonne sormontate da capitelli di diverse fogge che reggono arcate a tutto sesto. Le bifore rinascimentali ricordano gli antichi matronei romanici. Il soffitto barocco è in legno intagliato e dorato, impreziosito da cinque grandi tele. L’arco di trionfo, è sorretto da due grandi colonne di stucchi dorati. Al di sopra dell’arco sono scolpiti gli stemmi: del Capitolo, della Città di Gravina, della famiglia Orsini e dell’Ordine dei Domenicani. Nella parte sottostante alla Cattedrale troviamo la Chiesa di Santa Croce conosciuta come “Soccorpo della Cattedrale” o “Lamia dei morti”. Il presbiterio è costituito in gran parte dell’antica cattedrale romanica, rimane separato dalla navata centrale da una balaustra di marmo policromo, con relativo cancello in ottone massiccio fatti realizzare nel XVII secolo dal cardinale Domenico Orsini e dal vescovo di Gravina Nicola Cicirelli. Sovrasta due antichissimi rioni della città (Piaggio e Fondovito), si affaccia sul ponte della “Gravina”, sul campanile della chiesa rupestre Madonna della Stella e guarda la collina di Botromagno. Negli anni è stata sempre più arricchita e resa meravigliosamente amabile. È dedicata alla Vergine Maria Assunta e in uno degli altari è collocata la statua in marmo del 1538 di San Michele Arcangelo, Patrono di Gravina. Incanta i visitatori, i quali si chiedono “Gravina chi sei?”. Raccontiamolo ai ragazzi!
Foto: Carlo Centonze