I due Figaro
I due Figaro è un’opera in due atti di Mercadante, su libretto di Felice Romani. L’opera, composta nel 1826, a causa della censura fu messa in scena una sola volta, nel 1835, grazie al via libera della regina Maria Cristina. L’unico spartito completo fu scovato nel 2009 da Paolo Cascio, che ricercava manoscritti di Mercadante nelle biblioteche di Madrid. In epoca moderna l’unica parte conosciuta è stata l’ouverture detta Sinfonia Caratteristica Spagnola.
Il Maestro Muti, colpito dalle sue qualità, la mise in scena al Festival di Ravenna nel 2011 e in quello di Salisburgo. In seguito è stata rappresentata anche negli Stati Uniti. La registrazione di quest’opera è finita in testa alle classifiche di classica mondiali. La partitura si presenta accattivante (teatro semi-serio nello stile di Mozart e Donizetti) e consiste di una musica leggera, brillante, elegante e raffinata. Vari boleri, fandanghi, una tirana e un polo offrono i colori tipici della Spagna. Ci sono squarci bellissimi di melodia lirica, soprattutto nel secondo atto. I due Figaro è godibile e non superficiale, un passo fondamentale che porterà alla svolta drammaturgica delle opere successive. Riguardo la trama, si tratta di un sequel delle vicende de Il Barbiere di Siviglia e de Le Nozze di Figaro, una commedia di equivoci e travestimenti, con una serie di ribaltamenti di situazione: Ines, figlia del Conte, s’innamora di Cherubino; Figaro, diventato un sinistro faccendiere, tenta di far sposare Ines con qualcuno con cui dividere la dote, ma Cherubino riesce a sventare la trama e a sposare Ines.
Di seguito vi proponiamo un estratto: