Rivelato un triangolo storico, culturale e spirituale: Altamura-Gravina-Sri Lanka
A cura di Michele Scotto Gibboni
Foto di Carlo Centonze
Liberiamo sùbito il campo: non si tratta di un nuovo teorema basato sulla geometria sacra, tantomeno di progettazione armonica ispirata a Vitruvio o a Luca Pacioli; si tratta invece di rivelazioni di enorme portata storica rese possibili dal gesto nobile e generoso del preside Alessandro Cardano (1935–2023) scomparso recentemente nella sua Gravina. Nel 2020 il prof. Cardano ha fatto dono all’Archivio Diocesano – segnatamente alla Biblioteca Finia – di un pregevolissimo manoscritto, Quattro anni di mie sofferenze, memoriale autografo del benedettino Padre Carlo Maria Cardano (1841—1925) nato ad Altamura da genitori altamurani e tra i primissimi seminaristi dell’ex convento domenicano ricostruito e adattatato a seminario da Mons. Giandomenico Falconi per concessione di Ferdinando IV di Napoli nel 1853.
Per iniziativa degli Amici della Finia, associazione di ricercatori, docenti di ogni livello e sostenitori della prestigiosa Biblioteca (fondata dal segretario di Papa Benedetto XIII, il cardinale Finy che la volle a Gravina degli Orsini ma destinata alla pubblica fruizione) si è svolto un convegno il 22 giugno scorso proprio nella Biblioteca Finia. Coordinato dall’archivista diocesano don Giacomo Lorusso, professore di Esegesi Biblica nella Facoltà Teologica Pugliese, il convegno è servito ad illustrare il manoscritto di p. Cardano e i suoi contenuti con una prima relazione svolta dal filologo prof. Giuseppe Bolognese; il prof. Giuseppe Dibisceglia, storico della Chiesa, ha proposto la valutazione storiografica dell’opera e della testimonianza di p. Cardano nella seconda relazione. Entrambi gli esperti hanno tenuto a sottolineare il ruolo di protagonista e interprete del lungo periodo di attività del missionario apostolico pioniere nel Ceylon – odierno Sri Lanka – nei cinquantatré anni trascorsi da Carlo Maria Cardano a Colombo e dintorni.
Va ricordato che p. Cardano fu ordinato sacerdote benedettino a Colombo il giorno di San Patrizio del 1872, un anno dopo essere approdato a Colombo. E il vescovo celebrante fu proprio il Vicario Apostolico Ilarione Sillani della Congregazione dei benedettini silvestrini che lo aveva invitato da Roma a seguirlo in missione a Ceylon. Ciò avveniva nel periodo molto critico per la Chiesa, a ridosso delle campagne garibaldine, della chiusura di seminari, della spogliazione e dell’esilio di Pio IX: vicende da riesaminare con la serenità storiografica che ci consentono gli oltre 160 anni che ci separano dai fatti, specialmente alla luce della testimonianza di Carlo Maria Cardano che combatté contro i garibaldini alla Gancia di Palermo il 4 aprile 1860 e poi, braccato dai gendarmi dell’esercito sabaudo e dalle autorità locali, dovette nascondersi per quasi quattro anni in una cisterna-caverna sita in contrada Graviscella, tra Altamura e Gravina. Nel 1872, morti i genitori, suo fratello Stefano sposava la gravinese Maria Filomena Pugliese, donde il trasferimento della famiglia a Gravina: non altrimenti si spiega il triangolo annunciato nel titolo. Si è voluto così rendere omaggio al donatore prof. Cardano scomparso recentemente, all’avv. Ninì Langiulli scomparso nel 2020 che avrebbe condiviso l’impegno con il prof. Bolognese se la pandemìa non lo avesse posto in congedo permanente da questo pianeta.
Il convegno si è arricchito degli interventi dell’Ordinario della Diocesi Mons. Giovanni Ricchiuti e del presidente del Capitolo Cattedrale di Gravina Mons. Saverio Paternoster. Sono intervenuti anche i familiari del preside Cardano rappresentati dall’ing. Stefano Basile, e un altro di loro, il dott. Stefano Cardano, si è impegnato a fornire ulteriori ragguagli su documenti ancora esistenti negli archivi di famiglia. Molto apprezzati sono stati gli interventi dal folto pubblico presente, come pure l’omaggio “in natura” (pallone di Gravina, vanto dell’artigianato caseario) ai relatori da parte della famiglia Langiulli, per mano di Tobia, fratello di Ninì Langiulli e attuale presidente degli Amici della Finia.
Piacevolissima sorpresa, poi, ha offerto l’architetto Raffaele Difonzo che, inviato da sua cugina la prof.ssa Rosa Difonzo, ha invitato il prof. Bolognese a visitare la cisterna-caverna sita nei terreni che furono dei Cardano, oggi di proprietà Difonzo. Le relazioni svolte, il testo diplomatico commentato degli scritti di Padre Cardano e le testimonianze che si vanno aggiungendo saranno oggetto di pubblicazione in un quaderno di studi della Finia che, auguriamocelo, vedrà la luce in autunno.
Foto di Carlo Centonze