U Sasanìdd
Il Sasanello gravinese anticamente era considerato il dolce dei matrimoni per eccellenza. Infatti, tutte le famiglie di medio e basso ceto sociale di un tempo lo preparavano in occasione delle feste o per i matrimoni. Si tratta di un dolce straordinariamente ricco di gusto, morbido, a base di vincotto. È un dolce tradizionale dai sapori antichi, di quando si preparavano i dolci con ciò che offriva la terra, con i fichi appunto, dai quali si ricava il vincotto. Oggi è uno di quei dolci che i ragazzi guardano con distacco, come del resto ogni produzione dolciaria proveniente da mano casalinga. Una volta assaggiato è invece considerato “molto buono”. E sono gli stessi ragazzi ad implorare la nonna, ad incoraggiare la mamma, per impegnarsi nella realizzazione al fine di poter nuovamente degustare quei dolci, magari prodotti in loro presenza. L’emergenza da CoViD-19 ha sollecitato tantissime famiglie del Mezzogiorno, alla riscoperta di diverse prelibatezze di una volta. Ed è stata anche l’occasione, forse irripetibile, di una interazione familiare nuova, produttrice di saggezza e di conoscenze, così importanti per i ragazzi di oggi, che spesso giudichiamo distratti sena giustificati motivi.
Auguri a tutti!
… e buon appetito!
Ingredienti
Un litro di vincotto,
800 grammi di farina di grano e 200 grammi di farina doppio zero,
100 grammi di cacao amaro,
200 grammi di lievito naturale,
mezza bustina di chiodi di garofano in polvere,
mezza bustina di cannella,
buccia grattugiata di limone e di arancia.
Preparazione
In un recipiente di terracotta mettere il vincotto, aggiungere il lievito e scioglierlo con le mani, poi aggiungere gli aromi e gradatamente la farina, quanta ne occorre per formare un impasto morbido ma compatto che si lavora energicamente. Si copre il recipiente con un coperchio e con delle coperte di lana. Si lascia lievitare per otto-dieci ore. Passato questo tempo se l’impasto è gonfio, si ungono le mani con l’olio e si fanno delle focaccine rotonde di due centimetri di spessore. Le forme si mettono sopra un asse di legno spolverato con la semola e si infornano in un forno a legna.