Ruvo, Rievocazione storica 1799. Altamura presente con Algramà
Due giorni a Ruvo di Puglia – 15 e 16 luglio 2022 – per la rievocazione storica ispirata alla famiglia Carafa, con particolare attenzione ai moti del 1799, a cura del Cultura et Memoria Centro Studi di Ruvo di Puglia con il sostegno di Comune di Ruvo, del Consiglio Regionale della Puglia, del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, della Pro Loco e con il patrocinio gratuito del Teatro Pubblico Pugliese e CERS.
Rerum Rubis, questo il nome scelto per l’edizione 2022 con la direzione artistica di Raffella Lorusso, vicepresidente del CERS – Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche – affiancata da altre figure d’eccellenza del territorio ruvese in collaborazione con gli indispensabili volontari.
Altamura, con l’Associazione culturale Algramà, era lì PRESENTE il 16 luglio 2022, con i suoi abiti rievocativi indossati da una quarantina di figuranti audaci e motivati nel narrare uno spaccato importante della sua storia: la Rivoluzione altamurana infatti ebbe luogo nel 1799 prendendo spunto dalla nascita della Repubblica Napoletana fondata sui principi di libertà, uguaglianza e fraternità, propagandati dalla Rivoluzione francese.
Abiti dei diversi ceti sociali dell’epoca. Abiti caratterizzati da molte decorazioni in riferimento proprio alle classi sociali. Abiti intriganti sulla società stratificata dell’Ancien regime.
Il pool delle sarte ha saputo “incollare” addosso a ciascun figurante e ballerino del Gruppo storico AlGraMà un capolavoro di atelier e coordinarsi al meglio con gli organizzatori di Rerum Rubis
L’evento ha animato la città di Ruvo di Puglia rendendola uno dei siti di interesse, di animazione e di spettacolo della memoria storica italiana, unitamente ad Altamura, Bitonto, Andria e Trani. Si tratta di feste che riprendono antiche tradizioni della città, godendo di grande popolarità per il miscuglio di orgoglio cittadino, storia e spettacolo.
Certamente va espressa gratitudine alle diverse associazioni che hanno aderito all’evento ruvese. Queste associazioni di solito lavorano in modo simile a uno storico di professione: per prima cosa si occupano della ricerca, andando a consultare sia vaste bibliografie che fonti documentarie e/o archeologiche. Raccolto il materiale esso viene studiato e spesso “sperimentato” per arrivare a una conoscenza della materia tale da permettere il passaggio successivo: ricreare il più fedelmente possibile lo scorcio di un’epoca, attraverso la manifattura di armi e abiti, la costruzione di arnesi e attrezzi, la ricreazione di interi ambienti. E per chi vi partecipa poi, è possibile apprendere la storia “concretamente”, osservando com’era vivere, lavorare e combattere nelle epoche passate.
La rievocazione storica rimane un mezzo efficacissimo per interessare il grande pubblico e divulgare una materia che nella testa di molti è indissolubilmente legata a vecchi testi e noiose sfilze di date e nomi.
La rievocazione storica è un’attività che ci permette, almeno in parte, di provare quelle emozioni, quelle sensazioni, quegli avvenimenti che abbiamo letto sui libri di storia. E forse con una certa noia.
Al gruppo storico Algramà ad maiora.
Michele Gismundo
Racconto fotografico
di Carlo Centonze