“Mestieri e Società”. I personaggi diventano realtà sul palcoscenico gravinese
Ogni volta che leggo un libro compio viaggi inaspettati, scopro luoghi e cose che diversamente non avrei potuto conoscere e, attraverso i personaggi, talvolta mi immedesimo nelle situazioni raccontate in un continuo alternarsi di emozioni che sento nel corpo e sulla pelle.
Nella lettura di “Mestieri e Società” nel Novecento a Gravina in Puglia, edito da Algramà, Matera 2023, mi sono ritrovata nel passato, nei tempi di quando ero adolescente rivivendo luoghi frequentati e persone conosciute direttamente o per sentite nominare in considerazione del ruolo lavorativo da essi svolto nella nostra città.
In tanti momenti della lettura del libro di Michele Gismundo e Giuseppe Marrrulli mi sono davvero emozionata. Uno tra i tanti, è stato quando mi è balzato agli occhi il nome del mio nonno paterno Michele Lorusso mastro calzolaio. Un ruolo nel quale io non l’ho mai conosciuto poiché quando ero adolescente il nonno esercitava la professione dello sbriga pratiche e lo ricordo con la sua cartellina in giro a consegnare documenti. Il libro è pieno di storia della città di Gravina ed è un percorso di conoscenza da sottoporre alla generazione Z che, leggendo, potrà apprezzare luoghi che oggi si sono modificati per opera dell’uomo e mestieri ormai desueti o che, se ancora esistenti vengono svolti con strumenti all’avanguardia (penso al costruttore, al barbiere).
È un viaggio, quello raccontato dagli autori, con le illustrazioni dell’artista Marilena Paternoster, pieno anche di odori. Si, io li ho percepiti come fossero realmente lì, nel capitolo del droghiere perché la drogheria l’ho conosciuta come luogo e ricordo ciò di cui l’olfatto godeva. Ho risentito anche i profumi della cappelleria perché da bambina abitavo in piazza Plebiscito e di giocattolini e cappellini ne ho acquistati tanti; ho rivissuto quella piazza in ogni angolo con gioia ed un pizzico di sana nostalgia.
Sento di poter affermare che gli scrittori abbiano messo su un testo storico di gran rispetto da proporre, mi permetto di suggerire, in tutte le scuole superiori gravinesi attraverso un laboratorio di lettura collettiva affinché tutte le generazioni diventino custodi di una storia, tradizioni e mestieri da tramandare.
Oltre la personale lettura del libro, la sera del 23 febbraio 2024 mi sono ritrovata tra la platea che, nell’ex mattatoio in Gravina, era invitata ad assistere alla presentazione del libro “Mestieri e Società”. Ci sono andata su gradito invito del presidente Domenico Picciallo Ariani della OdV “Assieme”. Avevo immaginato di trovare un salottino in cui si sarebbero potuti accomodare i due autori in dialogo con il presentatore ed invece, si è assistito ad un vero e proprio spettacolo teatrale rappresentativo di alcuni dei trentatré mestieri che compongono il libro.
La rappresentazione che ha visto in apertura la banda – una piccola rappresentativa – di Gravina è stata poi un susseguirsi di balli, canti, recitazione anche in dialetto ed è stato come se i personaggi del libro avessero preso posto sul palcoscenico. E con il mitico cantautore gravinese Saverio Cicolecchia, poi …
A regalare lo spettacolo sono stati uomini e donne – guidati dalla prof.ssa Arcangela Cassese – che i tempi raccontati nel libro di Gismundo e Marrulli li hanno vissuti da protagonisti: donne che hanno fatto le lavandaie o hanno affiancato le loro mamme; uomini che sono stati contadini, costruttori e che hanno vissuto i luoghi richiamati nel libro.
Credo che si debba essere grati a chi pone il suo sapere al servizio della collettività. A chi conosce perché studia. È dovere di tutti sentirsi parte dei luoghi in cui si nasce e si vive con la responsabilità di non dimenticare il passato ma anzi, di tramandarlo perché sia costantemente volano per il futuro di tutti, come ha sostenuto l’assessore agli antichi mestieri dott.ssa Marienza Schinco.
Grazie Michele, Grazie Peppino!
Gravina in Puglia 1/03/2024
Ketti Lorusso