Io sono una forza del passato, diceva Pier Paolo Pasolini
[…] Ricordo che nel mese di settembre 1943 a Gravina si ebbero molti bombardamenti. La sera del 6 settembre lo scoppio delle bombe si avvertì nei pressi della Madonna delle Grazie: gli inglesi avevano appurato che le truppe tedesche si erano rifugiate nella villa Margherita. Una quindicina di giorni dopo gli alleati bombardarono tutta la zona della masseria “Calderoni” per le stesse motivazioni. Ricordo che la sera del 21 settembre ’43 nel teatro Mastrogiacomo di Gravina si proiettava il film “Totò nella fossa dei leoni”. Verso le ore 21 si udì un grande boato in sala. Furono subito aperte tutte le porte del cinema, pienissimo, nonostante il coprifuoco in atto. Oltre cinquecento persone scapparono via. Io mi dileguai dalla porta di sicurezza che esce sulla via Salvatore Fighera. Mi avviai subito verso casa, notando che dal cielo cadevano schegge luminose che diffondevano luce sulla via. Insieme alle schegge scendevano le bombe. Mi fermai, parlavo da solo: … ma io sto per morire! Incontrai mia madre sull’uscio del portone di casa, intenta a coprire una mia nipotina con una coperta perché la voleva salvare dalle bombe, mettendola a riparo sotto un arco. Altre persone correvano verso piazza Notar Domenico. Le bombe cadevano come i petardi cadono dai fuochi pirotecnici. Una di quelle bombe cadde su un palazzo in quella piazza, facendolo crollare. Il giorno dopo, da un comunicato radio, la gente apprese che gli inglesi avevano bombardato continuamente la zona, avendo avuto notizie che nella stazione di Altamura sostavano carri pieni di munizioni, ritirati dal vicino deposito di Mellitto. Ricordo benissimo anche l’annuncio, dalla radio, dell’armistizio dell’8 settembre ’43. C’era aria di festa in quei giorni: finiva l’ansia di chi aspettava il rientro a casa dei propri cari impegnati in guerra. Si accesero le speranze […].
Dal libro di Michele Gismundo “La Ricostruzione a Gravina in Puglia 1943-1947”