Una donna che continua a splendere

Nel suo nono anniversario di morte – 30 dicembre 2012 – ricordiamo Rita Levi Montalcini, sperando, che per questo nuovo anno splenda in noi la sua stessa luminosità.

            Rita Levi Montalcini nasce a Torino nel 1909 in una famiglia ebrea, colta ed agiata. Infatti il padre è un ingegnere elettrotecnico e matematico e la madre una pittrice. Lei ha una sorella gemella, Paola, che si dedica alla pittura, un fratello, Gino, stimato scultore ed architetto e la sorella Anna, casalinga.

            Rita è una ragazza sveglia ed intelligente, tanto che vorrebbe studiare all’università. Sceglie medicina, dopo la morte della cara governante, a causa di un cancro allo stomaco. Il padre non è d’accordo con la decisione della figlia, vorrebbe che si occupasse della casa, oppure che studiasse una materia umanistica. Lei va avanti, seguendo i suoi sogni. Però nel novembre del 1938, vengono emanate le Leggi Razziali contro i cittadini ebrei. Così scappa in Belgio e qui prosegue i suoi studi.

            Nel 1940 l’esercito nazista è alle porte di Bruxelles. Perciò, scappa e torna in Italia, dove allestisce un laboratorio domestico. Anche qui, poco dopo l’avanzata della Wehrmacht (Forze Armate tedesche) e i bombardamenti dei suoi alleati, è costretta a trasferirsi, questa volta sui Colli Astigiani, dove non si perde d’animo e continua ad inseguire i suoi sogni. L’ esercito nazista entra anche nel nord Italia e lei e la sua famiglia vanno a Firenze, da parenti, dove si unisce come medico alle truppe alleate. Dopo questa esperienza, capisce che il suo coinvolgimento emotivo con i pazienti non le permetterà di diventare un bravo medico e che la sua vera vocazione sia la ricerca.

            Nel 1947, si trasferisce in America, dove insegna e continua le sue ricerche. Rimane qui per decenni. Torna in Italia e dopo anni di studi, vince il Premio Nobel per la Medicina, grazie alla scoperta dell’Ngf, il fattore di crescita nervoso. In seguito ha altri riconoscimenti e incarichi al Consiglio Nazionale delle Ricerche.

            Muore alla veneranda età di 103 anni, dopo aver dedicato, per scelta, la sua intera vita allo studio, al lavoro e alla ricerca, aver rivoluzionato il nostro modo di pensare e averci incoraggiato con la forza gentile dell’impegno e della dedizione. 

Angelo Virgintini

Annamaria Gianpetruzzi

Rita Levi Montalcini durante la cerimonia in cui riceve il
Premio Nobel per la Medicina
 

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