Renzo Paternoster, ritorna l’ora solare: storia e curiosità sul perché “spostiamo le lancette”.
La notte fra sabato 30 e domenica 31 ottobre 2021, quando dovremo portare le lancette un’ora indietro, dalle 3 alle 2, segna il passaggio dall’ora legale a quella solare. Dunque guadagneremo un’ora di sonno, ma perderemo un’ora di luce al pomeriggio, che comunque guadagneremo la mattina.
L’idea di adottare un’ora legale, ossia la convenzione internazionale di spostare avanti di un’ora le lancette degli orologi per sfruttare meglio l’irradiazione del sole durante il periodo estivo, è assegnata comunemente a Benjamin Franklin, politico statunitense.
Si narra che nel 1784, durante il suo soggiorno a Parigi come ambasciatore del suo Paese, Franklin scrisse una lettera ironica al quotidiano Journal de Paris, in cui criticava l’abitudine dei francesi di essere poco mattinieri. Il diplomatico statunitense suggeriva che si potevano risparmiare molte candele se i parigini avessero iniziato ad alzarsi presto, sfruttando in pieno la luce del giorno. Per questo, ironicamente concludeva che, facendo suonare tutte le campane della città o esplodendo dei colpi di cannone di prima mattina, si sarebbe riusciti a “tirar giù dal letto” i parigini. In realtà, l’idea è dell’entomologo neozelandese di origini britanniche George Vernon Hudson che, nel 1895, lanciò il parere di spostare avanti gli orologi di due ore per sfruttare al meglio l’irradiazione solare durante la bella stagione. La teoria restò un’idea per molti anni.
Nel 1907 l’imprenditore britannico William Willett pubblicò un opuscolo intitolato The Waste of Daylight, proponendo di portare avanti le lancette degli orologi di 20 minuti ogni domenica di aprile, per un incremento totale di 80 minuti, e quindi di riportarle indietro allo stesso modo a settembre. Sicuramente un’operazione un po’ complicata, ma che a detta dell’imprenditore avrebbe consentito grandi risparmi economici. Anche in questo caso la proposta restò un’idea, anche se nella colonia britannica in Canada di Port Arthur (Ontario), il 1° luglio 1908, si spostarono le lancette in avanti di 1 ora per sfruttare l’irradiazione solare. Solo nel 1916 la Camera dei Comuni del Regno Unito approvò il British Summer Time, ossia lo slittamento in avanti di un’ora delle lancette nel corso dell’estate. Il British Summer Time entrò in funzione nello stesso anno il 21 maggio, terminando il 1° ottobre. Questa soluzione fu adottata per favorire lo sforzo bellico, risparmiando così carbone. Nello stesso anno questa pratica fu adottata a ruota da diversi altri Paesi coinvolti nel conflitto, tra cui anche l’Italia.
Nel 1920, finita la Grande guerra si ritornò all’ora solare tutto l’anno. L’ora legale però riprese durante la Seconda guerra mondiale, per arrivare, con varie modifiche riguardo al periodo, fino ai giorni nostri.
Anche per l’ora legale ci sono i negazionisti, quelli con ragioni fondate e quelli con motivi diciamo più assurdi. Ad esempio negli USA sostengono il cambio dell’ora è solamente una manovra speculativa promossa dalle “lobbies del tempo libero” (produttori di attrezzature sportive, barbecue e materiale per il “fai da te”), poiché allungando le giornate, gli statunitensi hanno infatti più ore di luce per dedicarsi ai loro passatempi preferiti: giocare a golf, fare grigliate e darsi al bricolage. Non solo, per un certo Michael Downing, autore del libro Spring Forward: The Annual Madness of Daylight Saving Time, non ci sarebbero i presunti risparmi energetici, ma addirittura i consumi domestici degli statunitensi aumentano a tutto vantaggio delle compagnie petrolifere.
Tra le motivazioni più fondate, ci sono quelle dei Paesi nord-europei, capeggiati da Polonia, Danimarca e Finlandia: in questi Paesi il giorno durante l’estate è già molto lungo a causa della vicinanza con il Polo Nord. In Finlandia, ad esempio, nei giorni più lunghi, il sole sorge intorno alle quattro per tramontare quasi alle 23.00.
La Russia, invece, nel 2011 abolì l’ora solare perché, come giustificò l’allora presidente Dmitrij Medvedev, il cambio di ora causa stress nella cittadinanza. Tuttavia dopo tre inverni passati a svegliarsi in piena notte (in alcune zone il sole sorge intorno alle 9 di mattina e anche dopo), molti cittadini russi hanno chiesto a gran voce il ripristino. Putin ha così avanzato in Parlamento la proposta del ritorno al cambio di orario, riadottato perciò nel 2014.
Per molti medici, soprattutto pediatri, i cambi dell’orario fanno male alla nostra salute, poiché provocano un piccolo cambiamento di ritmo che manda in sofferenza il nostro orologio biologico, favorendo disturbi del sonno e stress.
Nel 2018 è stata avanzata presso la Commissione europea la proposta di abolizione del cambio dell’ora. Nella discussione che è seguita non si è raggiunta una decisione univoca che accontentasse tutti i Paesi membri. Così dal 2022 ognuno “farà a testa sua” e ogni singolo Paese sceglierà se mantenere tutto l’anno l’ora legale o quella solare. L’Italia, contraria alla libertà di scelta, continuerà ad adottare il doppio orario, stabilendo il cambio tra le 2 e le 3 dell’ultima domenica di marzo e dell’ultima domenica di ottobre (questo orario perché si fa riferimento al “Tempo universale coordinato” UTC).
Bene, prepariamoci a recuperare domenica 31 ottobre 2021 l’ora che ci è stata tolta domenica 28 marzo.
Renzo Paternoster