Il problema degli altri è uguale al mio. Uscirne insieme è politica. Uscirne da soli è avarizia
L’indebitamento delle famiglie italiane grave problema per l’economia. In questi giorni i mezzi di comunicazione informano che a livello nazionale ci sono forti segnali di crescita e di sviluppo economico, diminuisce la disoccupazione e cresce l’occupazione femminile. Mancano, non so se volutamente, i dati sul potere d’acquisto dei salari che diminuisce di oltre il 3 per cento, i poveri sono sempre di più, la classe media, osso portante dell’economia, sta sprofondando attraverso l’erosione del patrimonio familiare che si aggira attorno al 4 %.
A fronte di questo stato di cose, si necessita di un diritto al lavoro stabile e di una vera giustizia sociale che passa necessariamente ad una lotta senza tregua all’evasione fiscale e alla sua elusione. Il 90% del gettito fiscale proviene dai lavoratori dipendenti e dai pensionati e oltre la metà dei contribuenti dichiara redditi inferiori ai 20.000 euro all’anno.
L’economia italiana è caratterizzata da un debito pubblico di enorme portata mente l’asticella delle disuguaglianze si alza paurosamente. In termini di patrimonio il 10% della popolazione italiana possiede oltre 7 volte la ricchezza della metà più povera della popolazione. Questi dati vanno letti nel contesto finanziario comunitario che consente a imprese e a gruppi d’affari di non pagare le tasse nel paese in cui operano con conseguente deficit per l’erario di diversi miliardi di euro.
Allo stesso tempo sempre più persone vivono condizioni di povertà assoluta. Molto più estesa però è la difficoltà di molti nuclei familiari che devono affrontare privazioni economiche, mancanza di lavoro e incertezza sul futuro. La crescita del sovraindebitamento familiare si scontra con un sistema bancario rigido nei finanziamenti alle imprese e al credito delle famiglie con la conseguenza che gli italiani sono ricorsi a nuove forme di indebitamento rivolgendosi ai “Compra Oro” o a “Banchi dei pegni” spesso di proprietà di banche che non concedono prestiti.
La chiusura dei flussi di danaro significa la chiusura di piccole e medie attività con perdita di posti di lavoro e a un impoverimento dei tessuti socio economici con un conseguente aumento dei pignoramenti. Altra piaga è la diffusione Sommersa dell’usura gran parte in mano alla mafia. Gli Usurai in prima battuta fanno una offerta tempestiva a chi affoga nel debito con tassi di interesse molto elevati. Un’altra piaga sociale è la diffusione del gioco d’azzardo per poter cancellare i debiti e che rovina molte famiglie.
La soluzione al problema è arrivare all’impegno della Società, Italiana seguendo il criterio indicato da don Milani “Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Uscirne insieme è politica. Uscirne da soli è avarizia.
Vito Bottolo
L’immagine: Barbiana – Foto Fondazione Don Lorenzo Milani