Le nostre eccezionali bellezze culturali e paesaggistiche sono incompatibili con i siti radioattivi
L’opposizione all’inserimento di Altamura e Gravina tra le aree idonee per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi è netta. Le osservazioni da presentare alle autorità governative nei prossimi sessanta giorni saranno di profonda chiarezza sulle incompatibilità del territorio murgiano con i siti di smaltimento nazionale dei rifiuti radioattivi di qualsiasi tipologia, elaborati ed ipotizzati dalla Sogin, la società dello Stato italiano responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare.
La legge consente, alle comunità dei territori individuati come siti radioattivi, di dimostrare la contrarietà a tali scelte. E’ bene procedere senza isterismi, senza atti di violenza e azioni sociali pericolose. Certo, con serietà d’intenti, a denti stretti e con atti di assoluta trasparenza. Al momento le reazioni delle comunità interessate, delle istituzioni democratiche e della politica sono sicuramente legittime. I sindaci in primis sono sul “piede di guerra”.
Le comunità di tutta l’area murgiana, hanno costruito, da tempo, un modello di sviluppo di crescita economico-sociale, nel rispettoso dell’ambiente e delle vocazioni dei propri territori, attraverso la valorizzazione dei prodotti tipici locali, già riconosciuti dalle autorità europee. Una crescita socio-culturale che riscopre e valorizza le tante bellezze artistiche e paesaggistiche esistenti nei paesi murgiani, così apprezzate dai flussi turistici provenienti da tutto il mondo.
L’ottima posizione geografica di collegamento, la disponibilità dell’acqua e la fertilità della terra favorirono la presenza dell’uomo sin da tempi remoti in questi luoghi. Nel quinto secolo avanti Cristo fiorirono i rapporti con il mondo greco: si coniava moneta. Qualche esemplare è custodita nella Fondazione Ettore Pomarici di Gravina. Nel 456 dopo Cristo Gravina, ad esempio, fu annientata dal Vandali e i suoi abitanti si rifugiarono nelle grotte che costeggiano il “torrente gravina” dando origine ad una evoluzione urbanistica di assoluto splendore come la Civiltà Rupestre. Federico II di Svevia si innamorò di questi territori: Gravina fu definita dall’Imperatore “Giardino di delizie” e ne costruì un castello, in Altamura fece costruire una straordinaria chiesa, la Cattedrale.
Nessuna compatibilità dunque con interventi governativi mirati a “nascondere” su queste terre rifiuti pericolosi di natura radioattiva. Nessuno spazio per il deposito nazionale di rifiuti radioattivi ipotizzato dalla Sogin. La ipotetica scelta della murgia per tali siti è incompatibile col suo patrimonio naturalistico, geologico, culturale ed enogastronomico. Questa zona è da tempo sotto i riflettori dell’Unesco, incompatibile con il deposito di materiale radioattivo. Non c’è spazio per rifiuti potenzialmente dannosi. Sulla pelle degli abitanti murgiani bruciano le ferite di precedenti scelte inopportune: diverse discariche, residui delle esercitazioni militari e quant’altro.
Nei comuni di Altamura e Gravina c’è tanto sgomento. Ci attendono giorni difficili. Vigiliamo insieme sulle azioni dei nostri governanti. Non lasciamo nulla al caso. Scanzano Jonico ci insegna. Auguri a tutti.
Michele Gismundo
Scatto di Carlo Centonze
Allego un documento rintracciato sul web. Ne ignoro la fattibilità. Distinti Saluti. Pietro Elia
“Riciclaggio e riutilizzo di materiale radioattivo”
Recentemente è stata pubblicata una relazione sui risultati di uno studio finanziato dalla DG XI della Commissione europea. Tale studio ha esaminato la fattibilità del riciclaggio o del riutilizzo dei materiali di rifiuto contaminati radioattivi o attivati derivanti dalle operazioni di routine e di smantellamento in centrali nucleari nell’ambito del settore del nucleare controllato. L’indagine comprendeva una stima dei quantitativi dei rifiuti a basso livello (low-level waste – LLW) di calcestruzzo, acciaio, rame e alluminio che possono prodursi quali materiali di rifiuto e i relativi tempi. Nella relazione sono contenuti 12 scenari possibili per l’utilizzazione di questo materiale e, tramite i risultati di queste analisi, è stata effettuata una valutazione strategica della fattibilità di un riciclaggio a rilascio controllato nell’ambito del settore nucleare. La relazione è suddivisa nei seguenti capitoli: – valutazione delle quantità di LLW derivanti dalle operazioni nel settore nucleare nell’ambito della Comunità europea – valutazione di scenari per il riciclaggio/riutilizzo di materiali nel settore nucleare – discussione di argomenti connessi con la strategia per il riciclaggio a rilascio controllato – conclusioni e raccomandazioni. La relazione giunge alla conclusione che il riciclaggio mediante fusione dell’acciaio e il riciclaggio mediante frantumazione del calcestruzzo potrebbero rappresentare le più accettabili forme di riciclaggio a rilascio controllato eseguibili in modo economicamente conveniente. Il riciclaggio del rame non viene considerato praticabile a causa della natura dei processi di decontaminazione e raffinazione richiesti. In modo analogo non viene considerato praticabile il riciclaggio dell’alluminio nell’ambito del settore nucleare. La forma più accettabile di riciclaggio dell’alluminio sarà un riciclaggio per rilascio senza limitazioni.
https://cordis.europa.eu/it