Grande successo della commedia LA CITTA’ DEL DOPOGUERRA
Un evento voluto ed organizzato, con fermezza e unità d’intenti, dall’Associazione ALGRAMA’, un sodalizio culturale impegnato nella crescita armonica del territorio, come quello tra Altamura e Gravina, cerniera soprattutto di umanità.
Così MARINA DIMATTIA corrispondente della Gazzetta del Mezzogiorno:
Mi unisco al coro di applausi e pollici all’insù, perché la bellezza, in ogni sua forma, merita di essere esaltata. In questo caso la bellezza fa rima con lo spettacolo teatrale “La Città del dopoguerra”. Parto col dire grazie al prof. Michele Gismundo che, con la sua magistrale penna, mi ha permesso di leggere e conoscere una parte di storia locale che personalmente ignoravo. Da qui, un fiume di complimenti va all’intera macchina di menti e ingegno che, sulla base della grande sceneggiatura di Giuseppe Marrulli, ha messo in moto uno spettacolo al di là di ogni aspettativa, portandolo lo scorso weekend sul palcoscenico del teatro Mercadante: una iniziativa lodevole dell’Associazione Algramà. La sensazione è stata che la storia recente si fosse messa a correre all’indietro. Geniale la scelta del regista Michele Mindicini di affidare la voce narrante a un operatore ecologico, dando dignità proprio a quella professione; e poi l’impatto di ogni scena, i giochi di luci e la comunicatività dell’intero prodotto, il tutto in grado di evocare l’emozione giusta al momento giusto. Stupenda la scenografia e l’idea che c’è dietro; incredibile la musicalità dell’eloquio, e quindi di ogni piccolo e grande dialogo, nonostante le tematiche roventi; melodiose e cariche di elementi di riflessione le musiche che hanno accompagnato la rappresentazione; e poi, un corpo di attori che ci ha messo anima e cuore. Bravi, bravi, bravi tutti. 09/05/2022
Così ANDREA MARI attore (nel ruolo del prefetto) nella commedia “La Città del dopoguerra”:
All’una di notte la doccia bollente ha sciolto la brillantina che avevo abbondantemente steso sui capelli per trasportarmi negli anni ‘40. Non la soddisfazione per la riuscita della rappresentazione che abbiamo portato in scena lo scorso fine settimana, facendo rivivere sul palco le vicende storiche che hanno segnato Gravina nell’immediato secondo dopoguerra, tratte dal saggio storico “La Ricostruzione a Gravina in Puglia 1943-1947” del Professor Michele Gismundo, che mi onoro di conoscere personalmente, drammatizzato nella sceneggiatura scritta dal Dott. Giuseppe Marrulli, “La Città del dopoguerra” e portato in scena nella riduzione teatrale di Michele Mindicini, regista che ha realizzato un allestimento strepitoso con un cast di trentasei attori, impreziosito dalle coinvolgenti coreografie realizzate da Marisa Baldassarra e dai brani struggenti del Maestro Saverio Cicolecchia.
È stata un’esperienza artisticamente arricchente misurarmi con l’interpretazione, all’interno di una rappresentazione corale, di un personaggio storico realmente esistito. È stato bello costituire attraverso la recitazione un veicolo di divulgazione di un pezzo di storia importante e significativo di questa città, una città che amo e che mi ha accolto come un figlio. È stato un po’ come restituire qualcosa a questa comunità ricca di storia e cultura, nella quale ho trovato bellezza, creatività e talento. Spesso sono le emozioni che mi spingono a esprimermi. E in questo spettacolo ho vissuto la grande emozione di recitare con mio figlio Stefano. Ma questa volta no. È la lucida consapevolezza del valore del lavoro che abbiamo realizzato, in un percorso irto di ostacoli, apparsi a tratti insormontabili, ma superati con l’impegno, il sudore, la dedizione, il sacrificio, l’attenzione rivolta verso l’obiettivo. Un lavoro durissimo premiato da una soddisfazione enorme e da un’esperienza artistica straordinariamente appagante. 09/05/2022
La redazione del sito web Algramà
Scatti di Carlo Centonze