Occhio di Falco
Ad Altamura il Tennis era considerato a ragione uno sport d’élite esistevano pochi campi privati, nessuno pubblico, i DENORA possedevano un campo di terra all’interno dell’omonimo boschetto in via Matera e il compianto Vito era la massima espressione di questa nascente passione sportiva.
Michele Porzia e Peppino Denora, sul loro campo pensavano al futuro. La passione per il tennis cresceva anche in virtù di “status symbol” riconosciuto. Fu sull’onda di questo interesse che Stefano Cappiello (maestro ineguagliabile di Sport), Peppino Carlucci, Nicolino Portoghese (della storica Tipografia), l‘ing. Marcello Indrio, il rag. Enzo Quattromini, corrispondente di una vita della Gazzetta del Mezzogiorno (come l’ing Indrio in possesso di un campo regolamentare), Enzo Biscotti (tennista e calciatore di buon livello), Salvatore Quattromini ed altri nel 76 pensarono bene di offrire a tutti una occasione alternativa di Sport.
Cosi fondarono il Circolo Tennis Altamura e su incoraggiamento della Amministrazione Comunale che concesse la superficie (Zona Lazzaretto in via Bari), realizzarono due campi in mateco, superficie economica, giammai ergonomica, responsabile di seri infortuni in forme acute e croniche, soprattutto nella versione calcettistica. Rimosse le pregiudiziali in ordine alla asimmetricità del tennis con la crescita culturale dei mezzi di allenamento e degli strumenti di compenso è accaduto ciò che in altre occasioni abbiamo ribadito: la diretta consequenzialità fra risultati agonistici a livello nazionale ed internazionale e la diffusione di una pratica sportiva.
Il tennis non è sfuggito a questa “legge.” Panatta nel 76 vinceva a Roma e Parigi, l’Italia si aggiudicava la Coppa Davis a Santiago del Cile (4 a1) tra le polemiche legate al regime sanguinario di Pinochet; si trattò dell’unica finale vinta delle 7 disputate dagli azzurri. La squadra non era solo Panatta, Bertolucci con Zugarelli e soprattutto Barazzutti completavano i ranghi di un team fortissimo. Indimenticabile il capitano, Nicola Pietrangeli, icona del tennis azzurro, specialista della terra rossa, vincente al Roland Garros (59 e 60) e finalista nel 61 e 64, re di Roma nel 57 e nel 61, semifinalista a Wimbledon nel 60, terzo nel ranking nel 59.I cultori ed appassionati di tennis esultarono appagati.
A quel successo seguirono momenti bui sino a retrocedere nel 2000 in serie B di Coppa Davis, vivendo il periodo più buio della storia di questo Sport. Da qualche anno siamo tornati competitivi ai massimi livelli in forza della crescita di Matteo Berrettini (7^ ATP), Jannick Sinner (21 anni 9^ ATP) Lorenzo Sonego (27^ ATP )Lorenzo Musetti(19 anni 59 ATP) Gianluca Mager ( 62^ ATP 27 anni) senza trascurare il vulcanico Fabio Fognini già 9^ ATP nel 2019 attualmente 37^.
In questi giorni si sta disputando l’ATP Final a Torino, per la prima volta nella Storia, decisiva la presenza di Andrea Gaudenzi presidente dell’ATP dal 1^ gennaio 2020 ma fondamentale è stata la affermazione dei nostri giovani emergenti che attirano sponsor, audience e pubblico. Anche il tennis in rosa offre occasione di orgoglio nazionale grazie a Camila Giorgi vincente master 1000 a Montreal nel 2021, Flavia Pennetta, non più in attività, trionfante ad Indian Wells e agli US Open nel 2015. Doveroso menzionare Francesca Schiavone, sugli scudi al Roland Garros nel 2010 e finalista l’anno successivo. Completano il prestigioso quadro Roberta Vinci, battuta in finale dalla brindisina Pennetta e Sara Errani protagoniste della vittoria dei 4 tornei che compongono il grande Slam (Australian Open, Roland Garros, Wimbledon, US Open).
Ogni Sport ha la sua organizzazione interna. I primi passi si muovono come red o delfino (5-6 anni), cerbiatto o orange (7-8 anni), super cerbiatto o super green (9-10 anni), super coccodrillo (13-14 anni) continuando con gli under 16, 18 m.le e f.le. Attenzione importante nelle fasi iniziali è affidata alle palline che si dividono in red , orange e green differenziandosi per diametro e pressione in funzione della età e delle superfici di gioco. La “carriera amatoriale” si articola con i tornei over 35,40,45,50,55,60. Le classifiche si compilano attraverso i piazzamenti nei vari tornei giovanili, open e over. Si parte dalla 4^ categoria 4.6,4.5,4.4,4.3,4.2,4.1, (max livello della categoria).
Lo step successivo, vincendo tornei o con piazzamenti importanti, è il 3^livello: 3.5,3.4,3.3,3.2,3.1. Successivamente si passa al professionismo, con la 2^categoria: 2.8,2.7,2.6,2.5,2.4,2.3,2.2,2.1; conquistando punti in tornei 2.1 si entra di diritto in classifiche ATP(m.le) e WTA(F.le). L’ originalità del tennis risiede nella ipotetica possibilità di partecipare ai tornei open, cioè aperti a tutti. Le attività a squadre sono ripartite in serie D che si suddivide in D.3,D.2,D.1, si prosegue con la serie C-B-A.
Attuale presidente del Circolo Tennis Altamura è il dr. Filippo Portoghese, direttore sportivo Pasquale Crapuzzo. Nel passato recente si sono distinti, grazie alla cura dei tecnici materani Fabio e Daniele Fossanova, protagonisti anche come giocatori in serie C, Francesco Di Gesù, Michele Tesoro, Pasquale Crapuzzo e Iordan Barbieri. Da ammirare in bacheca una Coppa Italia di serie C.
Il Circolo è in costante crescita, dispone di 4 campi, 2 in mateco e 2 in asfalto- resina, 2 con copertura fissa e 2 con copertura pressostatica, vanta un campo regolamentare di Padel, sport di recente e rapida diffusione. Decisivi per questo obiettivo, la sensibilità e l’impegno del consigliere regionale Enzo Colonna che ha fatto confluire nelle casse del Circolo ben 80000 euro. Altamura ringrazia. Noi ringraziamo i protagonisti del campionato regionale under 10 misto Caterina Mariello e Carmelo Barresi, le U 14 Giulia Copertino e Diana Calia che hanno colto la qualificazione alla fase nazionale, imitate dalle U16 Nilde Fraccalvieri e Gaia Venezia. Soddisfazione per la qualificazione in D.1 f.le con le già note Fraccalvieri, Cupertino,,Mariello , Venezia e Calia .
Ci sono fondate aspettative per gli oltre 50 giovani agonisti, per i 120 dilettanti, i 30 agonisti adulti. La crescita del movimento da agosto è stata affidata al coach cileno Luis Sebastian Hormazabal Ortega già 300 al mondo ed espressione della Scuola cilena. In passato si sono distinti Eupreprio Quattromini, Pasquale Crapuzzo, Francesco Di Gesù, Sabino Bux, Paolo Cappiello, Giacomo Lorusso, Gennaro Ventura e il grande Vito De Nora. Degna di nota l’ attività del Preside Biagio Clemente nella sua categoria.
Nel 79 ad opera di un gruppo di amici di Gravina, i fratelli Varvara, Vittorio Ninivaggi, Paolo Martone, Gennaro Scialpi, Aldo Di Giesi, Michele Tota ed altri, furono realizzati, grazie alla disponibilità del Comune, due campi in mateco, nel 2015 il Circolo Tennis Gravina si arricchisce di altri 2 campi nel più moderno asfalto- resina con unica copertura ultimata nel 2017.
E’ attiva e vivace la Scuola Tennis con 60 ragazze/i dai 6 ai 14 anni.10 adulti praticano attività agonistica D.1 e D.2. ;180 amatori animano la vita del Circolo il cui direttore, Salvatore Pepe, organizza, con Raffaele Pepe, uno dei più importanti tornei della regione, con un montepremi di 10.000 Euro, tra i più ricchi in circolazione. Il Circolo attende la disponibilità di un altro campo in asfalto-resina, facendo leva sulla sensibilizzazione dell’Amministrazione Comunale per soddisfare la pressante domanda di tennis.
Permettetemi uno slice di nostalgia del tennis dei Mc Enroe, dei Connors, di Andrè Agassi il cui libro autobiografico “OPEN la mia storia “è considerato la più grande testimonianza delle contraddizioni del mondo dello sport d’élite con attenzione particolare, tra l’altro, ai conflitti interiori ed al valore profondamente umano delle sconfitte. Suggestioni della generazione di Panatta di cui vi invito a seguire il cameo dal film ”La profezia dell’ armadillo” di Emanuele Scarigi, di sicuro farà riflettere….
Leonardo Denora