Quanta bellezza ci circonda, lo sanno bene i fotoamatori … come Carlo Centonze
Il fotoamatore gravinese Carlo Centonze è socio dell’Associazione Algramà. Infatti è lui il “fotografo ufficiale” delle tante manifestazioni programmate e realizzate sul territorio murgiano dall’Associazione. E’ un nonno settantenne, con una esperienza umana di un lungo impegno politico e sociale svolta nella sua città, che si diletta a fotografare le bellezze artistiche e paesaggistiche che ci attorniano: non solo quelle della sua amata Gravina, ma dell’intero territorio murgiano. I suoi scatti sono di una bellezza unica. Ogni suo click è una dichiarazione d’amore si direbbe.
Abbiamo avuto il piacere di porre qualche domanda al fotoamatore Carlo Centonze:
Qual è la differenza tra un professionista e un fotoamatore?
Il professionista lavora su commissione del cliente e deve fare foto perfette per ricevere un utile dalla sua professione. Il fotoamatore è comandato solo dalle proprie emozioni, dalla voglia di raccontare, di cimentarsi sempre in cose nuove.
C’è chi fotografa i propri bambini, chi l’amore della sua vita e chi i paesaggi. Ognuno attraverso la fotografia dice qualcosa, riesce a raccontare un sentimento e un’emozione senza usare parole. Al fotoamatore succede anche questo?
Al fotoamatore succede essenzialmente questo. Racconta le emozioni che prova al momento. Cattura, con lo scatto, l’attimo dell’emozione e se riesce a trasmetterla è doppiamente appagato.
Carlo, una foto scattata quando sei arrabbiato, è diversa da quella che fai quando sei felice? Fotografare le bellezze paesaggistiche e culturali della tua città di Gravina e non solo, a volte deturpate dai rifiuti urbani o quant’altro, ti provoca amarezza? Lo scatto, in questo caso, quale funzione assolve se viene postata sui social?
Quando sono arrabbiato non fotografo. Fotografo quando ho la testa sgombra da problemi, perché voglio trasmettere solo positività. Per questo fotografo quasi sempre le bellezze paesaggistiche del nostro territorio che danno tanta serenità e voglia di vivere. Capita sempre più spesso che le emozioni appaiano negative, perché mi imbatto in tante deturpazioni del territorio. I rifiuti urbani sono solo l’iceberg del problema. In questo caso mi prende tanto sconforto. La pubblicazione di ciò sui social a volte risolve il problema, altre volte fa solo scaturire polemiche e strumentalizzazioni inutili.
Nell’attività di fotoamatore hai incontrato difficoltà o insidie? Ti hanno fatto riflettere se continuare o lasciar perdere?
Le difficoltà e le insidie ci sono sempre, specie quando ci metti il cuore in questo hobby. Quando noto che c’è ostracismo specie da chi invece dovrebbe agevolarti, mi assale il pensiero di abbandonare tutto e dedicarmi solo alla mia famiglia. Basta però che torno sui meravigliosi siti culturali del nostro territorio, nella zona rupestre e sul meraviglioso Ponte acquedotto di Gravina in Puglia, sulla collina archeologica di Botromagno, nei centri storici dei comuni di Altamura, Gravina e Matera soprattutto, nei polmoni di verde come il Bosco comunale “Difesa Grande”, … riprendo fiato. Mi sento appagato delle amarezze. E riprendo a fotografare.
Quali obiettivi ti poni con le tue mostre?
Far conoscere sempre di più la Città di Gravina e le Città confinanti. Solo dalla conoscenza può scaturire l’amore per la propria terra. E se c’è amore allora ci può essere la conservazione e una maggiore valutazione del territorio. La nostra terra merita tantissimo e dobbiamo essere grati ai nostri avi che ce l’hanno tramandata.
La redazione