Bere diverso, bere bene
Uno degli appuntamenti prossimi alla partenza sul nostro sito sarà una rubrica dedicata al “bere bene” e sarà curata dal prof. Vito Caputo, barman esperto, docente di “Tecnica dei servizi di sala e vendita” presso l’Istituto Alberghiero “De Nora” di Altamura. Si sente più barman o più professore? “È impossibile rispondere a questa domanda – spiega –. Più che due lavori sono due passioni, e mi piacciono tutte e due in egual misura perché mi permettono di lavorare a contatto con la gente”. Una delle sue specialità è la “creazione” di mocktail. Di cosa si tratta? “Il nome deriva dall’inglese e vuol rendere l’idea di un “finto cocktail”. Finto, non perché non sia gustoso, tutt’altro, ma solo perché si usano ingredienti analcolici. Il segreto sta tutto nel riuscire a miscelare ingredienti funzionali, cioè quegli ingredienti in grado di fornire gusto, aroma e valori nutritivi, prestando quindi attenzione a diversi particolari, dalle calorie ai principi nutrizionali. Di fatto, la base dei mocktail sono gli agrumi, i frutti rossi o i frutti tropicali, insieme a verdure e altri prodotti dell’orto, come rape, ravanelli, lattughe, barbabietole rosse, spinaci, cetrioli, finocchi e pomodori, cui si aggiungono soft drink come ginger, acque toniche, aromatizzate o anche acque minerali. Inoltre, mi piace molto dare una caratterizzazione particolare, legata alla nostra terra. In che senso? Mi piace molto usare erbe spontanee come il finocchietto selvatico oppure verdure locali come il cardoncello ma, anche i frutti del sottobosco o dell’aronia. L’unica vera condizione è che devono essere alimenti freschi”. A chi si indirizzano i mocktail? “In realtà, essendo analcolici, possono essere bevuti da chiunque. Personalmente li vedo ideali per gli sportivi, per chi sceglie uno stile di vita sano e li vedo molto indicati anche per affrontare al meglio questo periodo post-quarantena, quando magari c’è qualche caloria di troppo da smaltire. I mocktail offrono vitamine, fibre, sali minerali, senza tralasciare energia e gusto”. A questo punto, non ci resta che dare l’appuntamento al professor Caputo, per la sua rubrica sul nostro sito.